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Questo Blog è intitolato alla protagonista dei miei romanzi della
serie “Dal cappello di Gia”; il nome stesso, Gia Van Rollenoof è
uno pseudonimo (coperto da copyright) e ogni riferimento che vi si
trova concerne quello. Il mio personaggio è convinto che un Eros
gioioso possa far dimenticare le tristezze di certa realtà. Lei ama
l'arte erotica non volgare in ogni sua rappresentazione, pittura,
scultura, fotografia: nella letteratura in particolare. Le piace,
quindi, esprimersi in questo senso con lo strumento che conosce
meglio, la scrittura. E quindi, crea dei racconti erotici di genere
saffico (per soli adulti, naturalmente), ma la sua non è tanto una
professione, quanto un diletto. Gia Van Rollenoof (anche sinonimo di
chi ne è Autore), è un’affascinante, quanto esuberante giovane
donna veneziana che, da modeste condizioni, si fa strada nella vita,
divenendo psicologa, fotografa e, soprattutto, affermata scrittrice di
romanzi erotici. Non solo, discepola di Saffo ma, da buona veneta,
anche di Epicuro, l’eclettica protagonista è costantemente protesa
all'appagamento delle proprie pulsioni sentimentali e sessuali. Dietro
al suo edonismo si cela, tuttavia, un’anima pregna di buoni
sentimenti e proponimenti che la rende dolce e altruista nei riguardi
di chi, secondo lei, se lo merita. Fieramente lesbica, per stabilire
delle “affettuose” amicizie femminili, lei è dedita a chattare
sul web; ed è proprio dalla chat che nasceranno le mirabolanti
vicende amorose che, dopo, si svilupperanno in una sperduta oasi di un
Paese arabo. Visionaria, dalla conturbante femminilità, sempre
eccessiva nell'appagamento delle proprie pulsioni e mai paga, pur
licenziosa nei costumi sessuali, in realtà, sono presenti in lei dei
precisi contorni morali non viziati dal pregiudizio. Dall'animo
libero, poco tollerante e per niente disposta ai compromessi, ribelle,
di animo anarchico, intollerante verso l’ingiustizia e la
prevaricazione, lei è idealmente scatenata contro l’esercizio di
poteri ingiusti. Dal passato infantile turbolento, segnato da
un’educazione vetero – tradizionalista e bigotta subita da piccola
nella sua Venezia, per reazione, è idealista, mordace, irriverente,
ironica, dissacrante. Sempre incline alla rimessa in discussione di
ogni cosa, nutre un costante dissenso verso ciò che è imposto. Con i
suoi frequentissimi, “Io mi domando e dico” rivolti sia verso la
Società, sia verso l’alto dei cieli, è un personaggio controverso:
infatti, all'apparente dissolutezza, oppone un tormento dell’anima e
una brama interiore verso il trascendente.